Il figlio della strega

Scheda Il figlio della strega 2

La figura di Johannes Kepler (1571-1630), astronomo e matematico, nell’olimpo dei padri nobili della Rivoluzione scientifica, è forse meno nota per la vicenda giudiziaria che coinvolse la madre Katharina. La donna, accusata di stregoneria, fu  incarcerata, sottoposta a tortura e infine assolta dopo un processo che a fasi alterne era durato sei anni. Nella città di Leonberg, nei pressi di Weil der Stadt, paese natale di Keplero, la madre fu infatti chiamata nel 1616 a discolparsi del crimine di stregoneria (con ben  49 capi d’accusa), messa in carcere per un anno e mezzo e torturata più volte. L’anziana donna fu  infine assolta, grazie al figlio e alle sue conoscenze, il 4 ottobre del 1621. Keplerò riuscì infatti a capovolgere l’esito del giudizio grazie alle sue amicizie alla Facoltà di Diritto di Tubinga, che  espresse la sentenza finale. Pochi mesi più tardi, il 13 aprile 1622, Katharina si spense, libera ma transfuga dal proprio paese. Il  libro si presenta come un saggio storico sulla caccia alle streghe  che introduce allo studio del caso di Katherina Guldenmann, madre di Johannes Kepler. Come fonti si utilizzano il Somnium, racconto  fantastico intriso di  forti elementi autobiografici, nel quale il grande astronomo cela la propria madre sotto le spoglie di una maga e guaritrice, alcune Lettere del suo carteggio ed il Judicium matris Kepleri, raccolta degli atti del processo.


Recensioni

Adele Rotelli, Anthropos & Iatria

Il cuore della storia moderna in Europa è caratterizzato da  grandi sviluppi commerciali, fratture  religiose, conflitti e, sullo sfondo di questo burrascoso intreccio di eventi, la nascita dello Stato assoluto. In questo scenario storico in così precario equilibrio  una delle forme di cultura che conosce la maggiore espansione è senza dubbio il sapere scientifico. Nel suo terreno infatti si elaborano nuovi modelli matematici e si compie una costellazione di prodigiose scoperte, dal ritrovamento del magnetismo fino alle leggi sul moto planetario. Ben lontano dal rappresentare il definitivo congedo dal sapere degli antichi, il palcoscenico culturale dell’Età Moderna ha quindi visto la stretta coabitazione delle nuove scienze, come la fisica galileiana e l’arte medica di Vesalio ed Harvey con la pratica dell’alchimia e dell’astrologia e con il grande fenomeno insieme religioso, politico e giuridico della caccia alle streghe. La vicenda esposta nel libro offre un punto di vista privilegiato proprio per iniziare a comprendere quanto fosse avviluppata nel Lebensweltdel Seicento l’affermazione di un nuovo programma di ricerca allo studio di forme di conoscenza  più tradizionali ed  all’edificazione della gigantesca macchina dello Stato moderno, giunta sovente a maturità a spese di lotte e persecuzioni alle minoranze culturali e religiose. Il Figlio della Strega ci racconta del processo a Katharina Guldenmann, l’anziana madre dell’astronomo e matematico Johannes Kepler. La donna, una guaritrice di paese che esercitava la sua professione recandosi di casa in casa nella città di Leonberg, incappa nelle maglie della giustizia per una serie di liti abbastanza banali, che l’avversione del magistrato riesce a far precipitare in un vero e proprio procedimento penale a suo carico. Il volume si presenta diviso in due parti. La prima, che costituisce la brillante cornice introduttiva del caso di Katharina, affronta il complesso fenomeno della caccia alle streghe in un percorso che si snoda dallo studio della legislazione sulla stregoneria nel Medioevo alla bolla Summis desiderantes affectibus, promulgata nel 1484 da Innocenzo VIII, vera data d’inizio del dramma persecutorio, e ad una accurata analisi della tortura giudiziaria. La seconda parte si apre invece con la storia del processo a Katharina e la traduzione degli atti più salienti, che comprendono alcune lettere di Keplero e le deposizioni dei testimoni. La vicenda si svolge nella Germania meridionale, tra il sobborgo di Weil der Stadt, paese natale di Keplero, e la città di Leonberg. Nell’anno 1616 Katharina Guldenmann, l’anziana madre dell’astronomo e matematico Johannes Kepler, viene chiamata in pubblico a discolparsi dal crimine di stregoneria,in una scena che ha tutta l’aria di una vera e propria aggressione e che da’ il via a tutti i suoi guai giudiziari. Dopo un processo durato quasi sei anni,   nell’autunno del 1621 Katharina  è infine assolta, grazie all’intervento del figlio e delle sue conoscenze legate alla Facoltà di diritto di Tubinga. I racconti dei testimoni offrono lo spaccato di quella che indubbiamente si presentava come un’Età dell’Ansia, sospesa tra il crollo di vecchie certezze e la nascita di nuovi saperi, persino nella percezione della gente comune, e tuttavia attraversata da scene di vita di paese a volte molto gustose. Il coinvolgimento di Keplero nel caso permette inoltre di gettare ulteriore luce sulla figura intellettuale e sul profilo umano del grande scienziato, per molti aspetti fermo all’ancora insuperata biografia di Max Caspar. Questa prospettiva è arricchita, in un capitolo a sè stante, dalla traduzione del Somnium, racconto giovanile di Keplero dal forte carattere autobiografico, dove la madre Katharina è trasfigurata nel ruolo di una saggia maga e guaritrice, capace di evocare lo spirito della Luna. In questo racconto, che si presenta come una stimolante allegoria scientifica della teoria copernicana, emerge il nesso inestricabile tra interessi letterari, vocazione scientifica e fede pitagorica in un cosmo retto da una sconfinata trama di corrispondenze che costituisce la cifra più caratteristica della fede intellettuale del grande astronomo.  In definitiva Il Figlio della Strega rappresenta un nuovo tassello sulla vita di un’epoca ricca di fermenti, dove l’identità sociale e religiosa era in via di continua ridefinizione, e suggerisce nuove linee di ricerca all’ incrocio tra la storia culturale ed un insolito ed innovativo approccio all’evoluzione del pensiero scientifico.